Movimenti a Destra, regionali in vista. Giammusso: “serve candidatura identitaria”

Tra un anno si torna a votare per rinnovare l’Assemblea Regionale Siciliana. All’interno dei partiti c’è grande fermento in previsione di questa importante tornata elettorale. Per capire come si sta preparando la destra catanese, in previsione di questo importante appuntamento, abbiamo incontrato Massimiliano Giammusso, Sindaco di Gravina di Catania, nonché, allo stesso tempo, dirigente regionale di Fratelli d’Italia e Presidente di “Avanguardia” uno tra i movimenti più attivi della destra siciliana:

Sindaco, oggi non la contattiamo per commentare la sua azione amministrativa su Gravina di Catania, ma per chiarire le voci ricorrenti che, anche in seguito alla sua nomina nel coordinamento regionale del partito, vorrebbero un suo possibile impegno diretto in lista con Fratelli d’Italia alle prossime elezioni regionali.

‹‹Avere l’onore di fare il sindaco della propria città, per chi la ama ed ama la politica, è la cosa più bella del mondo. Un’esperienza molto faticosa, fatta di impegno e sacrificio quotidiano, ma che ti garantisce la concretezza, ovvero di incidere davvero e direttamente sul destino della tua comunità locale, di chi ti sta accanto, di poter essere davvero utile. Avere la possibilità di vedere le proprie idee tramutarsi in azione è un lusso che oggi la politica, fatta spesso di slogan e fake news, non sempre e non a tutti consente. Sono i Gravinesi che mi hanno eletto Sindaco, e credo sia giusto che siano loro a premiarmi o meno con la loro fiducia. Dipenderà quindi innanzitutto dai Gravinesi, e dalla classe dirigente che hanno scelto e che mi ha scelto, e che oggi mi onoro di guidare con una squadra di alto livello, decidere se sarà il caso di sottopormi nuovamente al loro giudizio, dopo cinque anni di lavoro, per svolgere il secondo mandato o se dovrò dedicarmi ad altro, anche in termini di nuove sfide politiche. Io sono, in ogni caso e in ogni ipotesi, pronto.››.

Il movimento Avanguardia, di cui lei è presidente e che racchiude decine di amministratori locali cresciuti facendo politica insieme dai tempi della scuola e dell’università, sembra però essere ormai maturo per proporre una propria candidatura in direzione Palermo.

‹‹La questione è prettamente politica e non investe solo chi ieri e oggi si è riconosciuto nel nostro movimento “Avanguardia”, ma una base più ampia che incontra tanti amici che vengono dall’impegno politico giovanile, a Destra, con le sigle di Azione Giovani, Alleanza Universitaria, Azione Universitaria, Giovane Italia, poi anche “Avanguardia” in una fase successiva. Questo mondo oggi si ritrova ad essere straordinariamente presente negli enti locali, dove si viene eletti con le preferenze e non con le liste bloccate, con l’esempio del Sindaco di Catania Salvo Pogliese, da sempre nostro punto di riferimento insieme a Basilio Catanoso, ed eccelle anche, se non soprattutto, nel mondo del lavoro e delle professioni. E’ un intero ambiente politico che ha ancora prima dominato negli anni le elezioni studentesche ed universitarie e che oggi rappresenta, nel senso migliore possibile e non solo politicamente, “classe dirigente”. Portatrice di valori e di una visione della vita e del mondo che non va dispersa ma anzi tutelata e, se possibile, esaltata, non solo e non tanto nell’interesse di una parte politica, ma della nostra provincia e della nostra Regione. La vera anomalia è che oggi questo mondo così presente a livello locale, riconoscibile e riconosciuto, non ha dirette espressioni nelle assemblee legislative o negli organi amministrativi regionali e nazionali, che poi condizionano fortemente anche la vita locale. Io credo che questa anomalia debba essere finalmente sanata, che questa lacuna vada opportunamente colmata.››.

Qual è la ricetta per colmare questa lacuna?

‹‹Fratelli d’Italia a Catania ha oggi una ottima classe dirigente, è un partito che gode di buona salute e che quando ha riferimenti territoriali davvero in grado di interpretare le istanze locali, vince anche le elezioni amministrative. D’altronde la grande sfida che sta vincendo Giorgia Meloni, che è un leader fortemente identitario, a livello nazionale è nella grande capacità di attrarre e di fare sintesi tra le diverse culture del centrodestra che oggi hanno trovato pieno asilo nel nostro partito, rendendolo il probabile primo partito della nostra coalizione Questa classe dirigente andrebbe opportunamente completata con una candidatura altrettanto identitaria, in grado di essere fortemente rappresentativa di quel mondo oggi presente negli enti locali, nel lavoro e nelle professioni, e il cui cuore batte da sempre, e solo, a Destra. Una candidatura che può anche essere gravinese, e non c’è solo il Sindaco, può essere di un esponente di “Avanguardia”, e in questo senso basti pensare a Dario Moscato, vicepresidente di Sidra e coordinatore regionale di Gioventù Nazionale, a Erio Buceti, Presidente della IV Municipalità San Giovanni Galermo/Cibali/Trappeto, a Luca Sangiorgio, consigliere comunale di Catania capogruppo della “Salvo Pogliese Sindaco”, a Bruno Spitaleri e Fabio Savasta, consiglieri comunali di Pedara e Mascalucia, ma può anche essere uno dei tanti altri amministratori comunque cresciuti nel mondo della Destra politica giovanile e che oggi si fanno onore negli enti locali e nel mondo del lavoro, in grado di essere rappresentativi e di fare sintesi. Io credo che sia arrivato il tempo, a quattordici mesi dalle prossime elezioni regionali e con un quadro politico ancora in fase di definizione, di valutare seriamente questa possibilità, che non può che essere un importante contributo non solo e non tanto per Fratelli d’Italia, ma per la nostra provincia e la nostra Sicilia, l’unico orizzonte politico verso cui è davvero importante oggi guardare.››.

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