Il Catania fa poker alla Casertana e scopre la stella Chiricò

Il Catania batte in trasferta la Casertana è sfata un tabù: la squadra etnea non era mai riuscita a vincere a Caserta. Una vittoria importante che riscatta i rossazzurri dalla débâcle interna contro il Foggia. Sembrerebbe che quella nebbia scesa sul Massimino all’improvviso si sia dissolta. Gli etnei ne fanno quattro alla Casertana giocando una partita perfetta e dando grande prova di carattere. Una partita che ha definitivamente consacrato l’attacco rossazzurro con Chiricò e Di Carmine intoccabili. E proprio di Mino Chiricò la prima rete straordinaria della partita. L’attaccante pugliese al quinto minuto apre le danze mettendo a segno un gol da cineteca. L’attaccante del Catania, in stato di grazia, fa un gol tirando dal centrocampo. Un gol che riporta alla mente dei tifosi del Catania il gol di Giuseppe Mascara al Palermo in quel indimenticato 4 a 0. Chiricò, insomma, ricorda Mascara ed entra prepotentemente nel cuore dei suoi tifosi. Un gol come quello messo a segno da Mino Chiricò dovrebbe essere mostrato nelle scuole calcio.  Straordinario! Lo stesso attaccante nel secondo tempo mette a segno un altro gol strepitoso, tirando da fuori area. Gli fa compagnia Samuel Di Carmine che firma anch’egli una doppietta affinando sempre di più l’intesa di gioco con lo stesso Chiricò. Tutti i giocatori del Catania hanno disputato un grandissima partita ma è impossibile negare il contributo di Alessandro Quaini che conferma quanto di bene si era detto la scorsa estate sul suo conto. Dai suoi piedi partono le trame di gioco del Catania. Indispensabile! Unico neo del Catania, vittorioso a Caserta, l’espulsione nel secondo tempo di Bocic. Il ragazzo, che fin lì aveva disputato un ottima partita, fa un gesto incomprensibile: da un pugno ad un avversario, guadagnando anzitempo gli spogliatoi. Un gesto folle che dimostra l’immaturità del ragazzo, che, in altri contesti, avrebbe potuto mettere in seria difficoltà i compagni di squadra. Irresponsabile! Il Catania, comunque, vince in maniera convincente dimostrando, in molti dei suoi interpreti, importanti progressi nella condizione fisica ma, soprattutto, comincia a prendere coscienza dei propri mezzi. Che sia la svolta giusta? Solo il campo potrà rispondere.

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