In giro per Catania con armi nascoste in auto, denunciato dai carabinieri

A Catania, i Carabinieri del Comando Provinciale hanno messo in campo un’unità operativa, la Pattuglia Mobile di Zona PMZ, che viene impiegata per svolgere servizi di controllo del territorio a largo raggio in determinate aree cittadine. E’ una pattuglia dinamica, che lavora in stretto contatto sia con la Centrale Operativa che con altri reparti, come il Nucleo Operativo e le varie Stazioni, al fine di prevenire e reprimere reati in flagranza, controllare soggetti sospetti, eseguire identificazioni e perquisizioni sul posto e fornire anche pronto intervento, in coordinamento con le altre pattuglie sul territorio.

L’altra mattina, l’equipaggio della PMZ, composto da militari del Nucleo Operativo della Compagnia Carabinieri di Catania Piazza Dante, si trovava in via Sant’Agostino proprio per un servizio mirato alla prevenzione e al contrasto della criminalità diffusa, quando ha scorto un’utilitaria il cui conducente, nel vedere la pattuglia dei Carabinieri, ha tentato una repentina inversione di marcia nel chiaro intento di eludere il controllo.

Immediatamente raggiunto dagli investigatori dell’Arma e sottoposto a controllo, il conducente ha mostrato fin da subito un atteggiamento reticente e visibilmente agitato, rispondendo in modo evasivo alle domande sul motivo dell’improvvisa manovra di inversione di marcia. Identificato come un 45enne residente a Belpasso (CT), già noto alle forze dell’ordine, è stato quindi perquisito, sia sulla persona che all’interno del veicolo, per cercare di chiarire le ragioni del suo comportamento sospetto.

In effetti, nel corso dell’ispezione, nascosti all’interno del bagagliaio, i Carabinieri hanno recuperato un randello in legno lungo circa 50 cm e una frusta in nervo di bue della lunghezza di circa 80 cm. Inoltre, all’interno di uno zaino appoggiato sul sedile passeggero, l’uomo aveva occultato un coltello a serramanico con lama da circa 8 cm. Alla richiesta di fornire spiegazioni, il soggetto non ha saputo giustificare in alcun modo il possesso di tali oggetti, chiaramente classificabili come strumenti atti ad offendere.

Il porto ingiustificato di oggetti di tale natura rappresenta un illecito perseguibile penalmente, in quanto considerato potenzialmente pericoloso per l’incolumità pubblica, e comporta il sequestro degli stessi oltre alla denuncia del responsabile all’autorità competente.

Sulla base degli indizi raccolti da verificare in sede giurisdizionale, tutti gli oggetti, considerati armi improprie, pertanto sono stati sottoposti a sequestro penale, mentre per il 45enne è scattata la denuncia all’Autorità Giudiziaria, ferma restando la presunzione di innocenza valevole ora e fino a condanna definitiva.

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